Novità: ora esegiuamo il TEST DNA ALIMENTARE! Scopri tutto cliccando qui
Perchè affidarsi all’ambulatorio di fisiatria? La visita fisiatrica serve per valutare lo stato fisico-muscolare del paziente, quindi creare una diagnosi grazie alla quale si potrà capire la migliore terapia riabilitativa.
La fisiatria è una branca della medicina riabilitativa operante negli esiti di malattie ortopediche, traumatologiche, neurologiche e reumatologiche, il cui principio fondamentale è la diagnosi.
Si occupa della valutazione osteo-arto-legamentosa e muscolare del paziente, dell’assetto e funzionalità dei vari segmenti del corpo umano e ne definisce alterazioni, patologie, al fine di impostare una terapia riabilitativa funzionale attraverso tecniche fisiche, fisioterapia, esercizi mirati e trattamenti farmacologici.
Il Fisiatra è il medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa con particolare esperienza nel trattamento di disabilità causata dalle diverse affezioni patologiche e/o dal dolore e con competenze specifiche in ambito neuromuscolare, osteoarticolare, cognitivo-relazionale, biomeccanico-ergonomico e psicologico. Possiede peculiari conoscenze sulle problematiche funzionali cardiovascolari, respiratorie, uro-ginecologiche, metaboliche e nutrizionali.
Il Fisiatra si occupa di porre la diagnosi clinica e funzionale di malattie sia di tipo ortopedico che neurologico che sono in grado di generare una disabilità di varia gravità e durata temporale. La figura dello Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione, con il passare degli anni, è divenuta sempre più complessa e multidimensionale tanto che attualmente si trova a fronteggiare molteplici aspetti della salute.
Ruolo principale del Fisiatra è quindi quello di valutare il grado di compromissione delle Strutture Corporee (la menomazione), delle Funzioni Corporee (la disabilità) ed il conseguente peggioramento del grado di Attività e Partecipazione nella vita socio-famigliare (handicap), senza trascurare il ruolo dei Fattori Ambientali con cui la persona si confronta nella vita quotidiana. Mira, pertanto, al massimo recupero delle funzioni ed abilità con un approccio olistico alla persona.
Lavora in team interprofessionale e interdisciplinare e lo coordina nella realizzazione del progetto riabilitativo avendo come obiettivo l’outcome attraverso il massimo recupero delle funzioni e abilità della Persona.
Nell’attività clinica di ogni giorno il Fisiatra si trova coinvolto nella gestione delle conseguenze di malattie di tipo traumatico (ad es. lesioni dell’apparato muscolare e scheletrico) ed ortopedico (ad es. il mal di schiena, la scoliosi e le deformità vertebrali in genere o i traumi da sovraccarico ). Nell’ambito delle malattie neurologiche ricordo poi che il Fisiatra viene coinvolto nella presa in carico riabilitativa delle conseguenze di malattie neurologiche acquisite come le mielolesioni, i traumi cranici, gli esiti di ictus cerebri o la Sclerosi Multipla e il Morbo di Parkinson. Esempi di malattie neurologiche connatali o a carattere ereditario che vengono gestite anche da Fisiatra sono gli esiti delle Paralisi Cerebrali Infantili, le distrofie muscolari e le miopatie in genere.
Altro ruolo fondamentale del Fisiatra è quello di valutare, selezionare, prescrivere e verificare l’efficacia di tutori per gli arti (ad es. le molle per il piede), ortesi per la colonna (ad es. busti per scoliosi o ipercifosi), carrozzine ed ausili per la mobilità per persone con difficoltà o impossibilità al cammino (per esiti di lesioni del midollo, per l’età pediatrica, per gli anziani). Nella prescrizione di ausili il Fisiatra si troverà a proporre utensili adattati per l’assolvimento e la facilitazione delle attività della vita quotidiana (AVQ in Italiano e ADL nel mondo anglosassone) come posate, pinze, prese, sedili ergonomici ed altro ancora contribuendo quindi ad interventi di Terapia occupazionale in grado di stimolare le funzioni adattative alle disabilità di tipo cronico.
Lombalgia, lombosciatalgia, cervicalgia, cervicobrachialgia, dorsalgia, artrosi dell’anca e del ginocchio, periartrite spalla, tendinopatie (epicondilite-epitrocleite, pubalgia, de Quervain), sindrome del tunnel carpale, traumi muscolari e legamentosi, nevralgie, cefalea miotensiva/emicrania.
Esiti ictus cerebrale, mielolesioni, traumi cranici. Sclerosi multipla. Morbo di Parkinson.
Nel nostro ambulatorio vengono eseguite le seguenti terapie:
Il termine mesoterapia viene dalla parola mesoderma, foglio embrionale medio nello sviluppo precoce dell’embrione (tra l’endoderma e l’ectoderma). Lo storico scopritore e protocollatore della mesoterapia fu Michel Pistor, medico generale a Parigi, che fondò la società Internazionale di Mesoterapia. Le regole semplici di base furono: “iniettare poco, aspettare poi 10-12 giorni e sulla sede giusta”. La tecnica risale al 1952. La infiltrazione farmacologica o “instillazione” si esegue nel tessuto di derivazione dal mesoderma ove è presente il plesso linfo nervo vascolare superficiale, mediante ago sottile o multiiniettori monouso. I prodotti utilizzati sono piccole dosi di una miscela di vari farmaci della farmacopea ufficiale opportunamente diluiti. Viene sempre eseguito nella zona dolente o da trattare.
Vi sono 2 modalità terapeutiche:
1 Tecnica intradermica, mediante multiiniettore con aghi corti, in genere da 4-6 mm fino a 13 mm, con zone di iniezione molto vicine fra loro. Si prova poco dolore, provoca poca “irritazione locale” e può essere praticata quasi sempre.
2 Tecnica profonda – punto punto – con iniezione intradermica. Le iniezioni sono separate, si prova un po’ di dolore, viene fatta a mano ed usata spesso nelle infiammazioni e nel dolore. La profondità di iniezione è molto variabile dalla sede e dal tipo di trattamento
Normalmente i farmaci usati in mesoterapia sono a basso dosaggio ed esplicano l’effetto in modo rapido a livello della sede di inoculazione, senza intaccare i tessuti circostanti. Inoltre se si utilizzano prodotti omotossicologici i vantaggi sono ancora maggiori:
non provoca reazioni allergiche
non causa effetti collaterali
permette una precisa personalizzazione della terapia
può essere praticata anche in gravidanza e nei bambini
L’omeomesoterapia utilizza esclusivamente farmaci particolari di tipo omeopatico, denominati farmaci omotossicologici. L’omotossicologia è un’evoluzione moderna e scientifica dell’omeopatia che considera la malattia come accumulo di tossine nei tessuti con conseguente blocco di alcune funzioni dell’organismo.
Con i farmaci omotossicologici si stimola la capacità di auto guarigione del paziente, giungendo alla definitiva eliminazione del carico tossico e alla possibile guarigione. I farmaci utilizzati sono principalmente di tre tipi: modulatori dell’infiammazione/drenanti, stimolatori delle riparazione fisiologica tessutale (organo terapici) e farmaci contenenti collagene con proprietà sia di stimolo riparativo delle strutture lesionate che di sostegno naturale di tendini e articolazioni.
Perché le iniezioni si eseguono sia sulle zone e/o segmenti coinvolti dalla malattia ma anche su distretti corporei diversi e/o distanti, che possono coincidere con punti riflessi, punti di agopuntura, campi di disturbo. Vengono scelti di volta in volta in base alla patologia da trattare e alle caratteristiche del paziente in esame.
LOMBALGIA, LOMBOSCIATALGIA
CERVICALGIA, CERVICOBRACHIALGIA
DORSALGIA
NEVRALGIE VARIE
CEFALEA MIOTENSIVA/EMICRANIA
ACUFENI
EMATOMI
TRAUMI SPORTIVI
TENDINITI-BORSITI
FIBROMIALGIA
DISTURBI CIRCOLATORI
Per principio si può trattare tutti, sia adulti che bambini.
L’effetto è, all’inizio, transitorio, per cui la terapia va ripetuta più volte ottenendo una durata della remissione dei sintomi sempre più lunga fino alla loro scomparsa. Si possono fare sedute bisettimanali oppure settimanali.
Definizione di manipolazione: “ E’ una mobilizzazione passiva forzata che tende a portare le parti di un’articolazione, o l’insieme di più articolazioni al di là del loro movimento abituale, fino al limite del loro movimento anatomico possibile ”. E’ dunque un movimento che, in diverse direzioni dello spazio, muove il segmento vertebrale in direzione terapeutica.
Una manipolazione si esegue in tre tempi:
– messa in posizione
– messa in tensione
– impulso manipolativo
tutto ciò si accompagna spesso ad un crak (scrocchio articolare) . Il movimento manipolativo deve essere sempre un movimento preciso, di piccoli movimenti e mai doloroso. Lo scricchiolamento (crak) non è segno indispensabile per la riuscita della manipolazione. Quando si verifica è una conferma di una avvenuta manipolazione efficace sull’articolazione. Lo scricchiolamento è dovuto ad un fenomeno di cavitazione articolare (quando si verificano certe condizioni di direzione e di trazione dei capi articolari), si forma al momento della separazione articolare come una bolla di vuoto nel liquido sinoviale. I gas sciolti in esso vi precipitano e provocano il rumore di scricchiolamento. La bolla di vuoto è allora sostituita da una bolla di gas che vanno a ridisciogliersi nel liquido sinoviale.
Generalmente, la manipolazione è accompagnata da un rumore di schiocco, che indica che l’ampiezza del movimento è stata sufficiente a vincere le resistenze periarticolari e permettere una brusca separazione delle superfici articolari. A livello del rachide sono le articolazioni posteriori ad essere responsabili di questo rumore di schiocco. Indipendentemente dalla definizione adottata dai diversi autori, tutti insistono sull’importanza della spinta volontaria, breve e sempre controllata, applicata al o ai livelli vertebrali designati dopo la messa in tensione. Le tecniche manipolative sono numerose. Schematicamente vengono abitualmente distinte in tre tipi: Manipolazioni dirette, che sono delle pressioni eseguite sulla colonna stessa; Manipolazioni indirette, che utilizzano bracci di leva naturali, costituiti dalla testa, le spalle, il bacino o le gambe, grazie ai quali si può mobilizzare il rachide; Manipolazioni semi-indirette, che utilizzano contemporaneamente un appoggio diretto ed un appoggio a distanza.
Le manipolazioni vertebrali, uscite dal contesto non medico e delle dottrine medico filosofiche sono entrate a pieno titolo nell’arsenale terapeutico universalmente riconosciuto per il trattamento dei disturbi vertebrali comuni. Ciò grazie anche a R. Maigne che per primo ha saputo dare a questa disciplina una spiegazione scientifica del loro funzionamento ed ha elaborato un vero e proprio metodo clinico e terapeutico utilizzando tecniche manipolative.
La manipolazione vertebrale è un atto medico in quanto come per qualsiasi altra terapia è necessario che sia preceduta da una corretta diagnosi e solo il medico ha gli strumenti, la competenza e la tutela giuridica per formularla. Come tutti i trattamenti medici specialistici, anche il trattamento con manipolazione vertebrale presuppone delle precise indicazioni e controindicazioni. I rischi di incidenti o addirittura di accidenti, possono richiedere in ogni momento, nell’ambito stesso del trattamento, una diagnosi ed una decisione terapeutica che solo un medico specialista qualificato potrà essere in grado di effettuare. E’ evidente perciò che non si tratta di una semplice manovra di mobilizzazione.
La manipolazione vertebrale è un atto medico ben preciso le cui coordinate di movimento sono il frutto di un esame clinico pre-manipolativo ben preciso.
Si deve manipolare il paziente, nel tratto di colonna vertebrale interessato dal DIM (disturbo vertebrale minore), nella direzione opposta a quella che causa dolore se rimasta libera nel movimento e priva di dolore: regola del non dolore e del movimento contrario (R. Maigne).
La seduta manipolativa avviene secondo una metodologia che prepara il paziente alla manipolazione vertebrale finale e nello stesso tempo permette all’operatore di analizzare le reattività tessutali locali conseguenti le sue manovre.
La seduta comprende tre tappe:
– manovre di decontrazioni generali e locali
– manovre di mobilizzazione orientate
La neuralterapia secondo Huneke è una tecnica neuro-riflessa che agisce ripolarizzando e stabilizzando i campi di disturbo e ripristinando il normale potenziale di membrana. Fra le tecniche considerate riflesso terapeutiche, la terapia neurale è l’unica con caratteristiche ipostimolative. A differenza di molte altre riflessoterapie che si considerano iperstimolative, la terapia neurale viene effettuata mediante un blocco anestesiologico tissutale. Si cerca cioè di trovare ed inibire il cosidetto campo disturbante, quale spina irritativa che provoca e sostiene nel tempo una patologia funzionale.
La neuralterapia si prefigge lo scopo di localizzare ed annullare dei campi di disturbo presenti nel corpo. I campi di disturbo più comuni sono: cicatrici da ferita da taglio, cicatrici chirurgiche, focolai cronici, tessuti traumatizzati. Le cicatrici patogenetiche sono in genere facilmente localizzabili per il loro aspetto, in genere di tipo cheloideo e specialmente per il colore: pallide o rosso-violaceo. La loro neutralizzazione si fa classicamente con infiltrazione di anestetico, principalmente lidocaina.
Curriculum in arrivo…
Vuoi prenotare o chiedere informazioni? Chiamaci senza esitare, lo Studio Medico Akron è qui per darti una mano!
Puoi telefonare negli orari e giorni sotto indicati, altrimenti scrivici via e-mail e ti contatteremo noi quanto prima!
Lunedì
09.00 – 19.00
Martedì
12.00 – 19.00
Mercoledì
09.00 – 19.00
Giovedì
09.00 – 19.00
Venerdì
12.00 – 19.00
Sabato
– –
Vuoi prenotare o chiedere informazioni? Chiamaci senza esitare, lo Studio Medico Akron è qui per darti una mano!
Puoi telefonare negli orari e giorni sotto indicati, altrimenti scrivici via e-mail e ti contatteremo noi quanto prima!
Lunedì
09.00 – 19.00
Martedì
12.00 – 19.00
Mercoledì
09.00 – 19.00
Giovedì
09.00 – 19.00
Venerdì
12.00 – 19.00
Sabato
– –
CENTRO COMMERCIALE “ICS”
PRIMO PIANO – INT.4
VIA TANGENZIALE 3, 37019 PESCHIERA DEL GARDA (VR) ITALY
AUTORIZZAZIONE:
37 DEL 28/03/2011
DIRETTORE SANITARIO:
DOTT. MAHAMID HELAL
P.IVA 03964380236